
ORSO UCCISO DA UN’AUTOMOBILISTA
Dopo aver letto la triste notizia di un orso rimasto ucciso perché investito da un’automobilista (che a quanto pare non si è nemmeno fermato – cosa gravissima) non posso non manifestare tutto il mio disappunto circa la richiesta degli organi del parco che chiedono di mettere subito in sicurezza tutte le strade che attraversano l’intero territorio dei parchi.
Tale proposta la fece l’allora Ministro dei Trasporti, Toninelli, subito dopo l’incidente del 04.01.2019 avvenuto sull’autostrada in territorio di Lodi, a causa dell’attraversamento della sede autostradale da parte di un braco di cinghiali che causò la morte dell’autista, un giovane albanese di 29 anni ed il ferimento di una povera bambina di appena 9 anni, che per le gravi lesioni riportate fu ricoverata in ospedale in codice rosso.
Ancora oggi non si hanno notizie se è potuta tornare (come prego il Signore da nonno di 5 splendidi nipoti) a giocare con i propri coetanei; nessuno ne ha parlato né allora e tantomeno in seguito.
Mentre leggiamo ancora oggi sui giornali di chi si strappa i capelli perché la regione Emilia Romagna ha ritenuto opportuno iniziare una “campagna di eradicazione dello scoiattolo grigio” specie ritenuta nociva per tutti i danni al sistema fluviale.
Lo dissi allora e lo ripeto oggi: cosa vuol dire mettere in sicurezza tutte le strade: costruire muri di cemento armato lungo tutti gli argini delle stesse? Senza contare che sia gli ungulati che i plantigradi, scavano e saltanto qualsiasi ostacolo (per mangiare, sia loro che i loro cuccioli).
Mi permetto di suggerire ancora una volta alle Regioni di costituire delle apposite cooperative di giovani disoccupati residenti nei territori delle aree preparco (figli e nipoti dei pastori) quali esperti conoscitori dei territori montani per portare in alta montagna (con muli dotati di contenitori) per esempio tutti gli ortaggi e frutta che quotidianamente vengono accantonati dal M.O.F. di Fondi?
Orsi e cinghiali non scendono a valle con i propri piccoli per farli divertire lungo le strade ma bensì perché SPINTI DALLA FAME.
Ora speriamo che dopo l’ennesimo incidente che ha causato la morte di un povero orso, faccia riflettere chi di dovere.
Come voglio sperare che i Prefetti oltre all’ottimo lavoro che quotidianamente svolgono, decidano di mettere mano anche alla risoluzione del grave problema del soprannumero dei cinghiali che solo negli ultimi 10 giorni in Provincia di Frosinone hanno causato diversi morti e feriti, tra cui una giovane donna incinta, che fortunatamente dopo il ribaltamento della propria autovettura non ha riportato gravi ferite.
RENATO ANTONUCCI

TROPPI INCIDENTI CAUSATI DAI CINGHIALI, LETTERA DI RENATO ANTONUCCI
Dal 1° Gennaio al 30 Settembre 2020 ci sono stati 86 incidenti
causati dai cinghiali con decine di feriti e morti (2 solo nella giornata
del 30 Settembre avvenuto in provincia di Novara).
La gravità dell’ eccessiva presenza della specie cinghiale oltre a
causare ingenti danni all’intero ecosistema floro-faunistico, arreca
danni alle colture per milioni di euro di danni a carico del mondo
agricolo.
Ho letto con molta attenzione l’intervento del Consigliere Comunale
di Alatri Maurizio Maggi (che ringrazio come ringrazio l’intero
Consiglio Comunale di Alatri che è uno dei Comuni più grandi della
nostra Provincia), che ha giustamente dedicato il suo tempo (in un
periodo di gravi problemi che attraversa il nostro Paese per intero
(vedi la nota gravissima emergenza sanitaria e l’altrettanto grave
crisi economica) per discutere delle altrettanto gravi problematiche
causate dal troppo elevato numero di cinghiali sul territorio
provinciale (DPR 267/2000).
Per chi come me crede nel ruolo importantissimo della politica,
quella con la “P” maiuscola, e soprattutto delle Amministrazioni
Comunali e Provinciali, questo è motivo di grande soddisfazione.
E’ da diversi anni che nei miei numerosi interventi faccio appello ai
Sindaci perché prendano in mano la situazione e facciano seguire
alle opportune e mirate ordinanze, azioni concrete.
Come pure ringrazio il Presidente del Circolo “Monte San Gregorio”
di Alatri, Marco Conti, il quale ha evidenziato l’importanza del ruolo
dei cacciatori quali “sentinelle del territorio”.
Ho sempre ritenuto eccezionale il ruolo degli stessi “quale prezioso
supporto all’equilibrio floro-faunistico e più ampiamente
ambientale”; essi sono infatti, come è stato riconosciuto da alcuni
dei più grandi giornalisti come Indro Montanelli e Sergio Zavoli, una
preziosa e insostituibile “sentinella” del territorio e questo per noi è
una grande soddisfazione.
Torno quindi con maggiore convinzione a rivolgere un accorato
appello a tutte le Forze Politiche a tutti i livelli (nazionali, regionali,
provinciali e comunali) di impegnarsi un po’ di più nella difesa dei
diritti e della riconosciuta utilità del ruolo dei cittadini cacciatori, sia
come quelle sentinelle dell’intero territorio agro-silvo-pastorale e sia come portatori di quella sana ed importante economia che solo noi
– e lo diciamo con orgoglio – siamo capaci di muovere!
Finiamola quindi tutti di guardarci in cagnesco, uniamoci, facciamo
finalmente squadra per risolvere i gravi problemi ambientali, agricoli
e venatori, che derivano dalla presenza troppo elevata dei cinghiali
nell’intero territorio nazionale e quindi anche del comune di Alatri.
Di problemi l’Italia intera ne ha fin troppi e non c’è bisogno di
trasformare le risorse in situazioni problematiche.
E se affrontati nei modi giusti i cinghiali rappresentano una grande
risorsa per tutti, e come ho avuto modo di scrivere altre volte, dare
un pezzo della loro eccezionale carne alle autorità sia Religiose che
del volontariato, operano come sostegno ai bisognosi, è cosa più
che lodevole.
Per quanto sopra rivolgo un sincero e sentito ringraziamento al
Consigliere Maggi, al Sindaco del Comune di Alatri e all’intero
Consiglio Comunale per il tempo che vorranno dedicare al
miglioramento delle nostre problematiche.
Per quanto riguarda, poi, il ritardo circa l’attuazione del contenuto
dell’Ordine del giorno approvato all’unanimità, la cosa sarà oggetto
di valutazione da parte dei cittadini del Comune di Alatri.
Mi auguro di incontrare nella nostra provincia tantissimi altri
Consiglieri Maggi!
Da sempre il mio motto è “UNITI SI VINCE!”
Renato Antonucci
INCONTRO ALLA PISANA CON I CONSIGLIERI REGIONALI DELLA LEGA PER PARLARE DELLE PROBLEMATICHE DEL SETTORE VENATORIO LAZIALE
Si è tenuto in Via della Pisana l’incontro tra le associazioni venatorie laziali ed il gruppo della Lega al consiglio regionale alla presenza del Sen. Francesco Bruzzone. Al centro del dibattito i problemi che stanno riscontrando i cacciatori laziali, dal calendario venatorio (redatto nei giorni scorsi) al piano faunistico regionale agli altri provvedimenti che l’amministrazione regionale non ha ancora approvato. Importante anche il tentativo di riportare unità tra le associazioni venatorie laziali mancata negli ultimi tempi. Il gruppo della Lega si è fatto carico di portare all’attenzione della Giunta Regionale le istanze avanzate dal mondo della caccia.
L’ANUU ESPRIME PROFONDO CORDOGLIO PER LA MORTE DEL CACCIATORE DI LARIANO MARCO CAVOLA
Profondo cordoglio e tristezza, sono questi i sentimenti che animano il Presidente dell’Anuu Lazio Paolo Crocetta e tutti coloro che conoscevano Marco Cavola, il 43enne cacciatore di Lariano morto accidentalmente durante una battuta di caccia in Scozia ferito inavvertitamente e purtroppo mortalmente da un suo compagno. Una tragedia senza fine che ha colpito un bravo ragazzo e la sua famiglia. E’ alla moglie e ai suoi tre figli che va il pensiero e la vicinanza dell’associazione Anuu che si stringe attorno al dolore di tutti coloro che stanno piangendo in questi giorni la perdita del caro Marco.
GRANDE SUCCESSO PER IL BECCACCIA DAY
Partecipazione straordinaria al Beccaccia Day organizzato dall’Anuu Lazio (in alto le foto della serata conclusiva) che ha raccolto l’adesione di oltre 150 cacciatori. Tutti, alla fine, sono stati premiati con Beccacce d’oro e d’argento. Grande soddisfazione è stata espressa dall’organizzazione e da tutti coloro che non hanno voluto far mancare la propria presenza.
ANCORA IRRISOLTI I PROBLEMI LEGATI ALL’ORSO MARSICANO CHE TORNA A FARSI VEDERE ALL’INTERNO DEI PAESI PER COLPA DELLA FAME
L’Anuu Lazio esprime preoccupazioni in merito alle condizioni dell’orso marsicano sposando in pieno l’appello della Wilderness Italia che scrive: “E intanto le autorità, tanto per essere geniali, stanno organizzando un nuovo convegno con le autorità! Ora temono sempre di più che qualche aggressione a persone li precipiti nel baratro delle polemiche, magari anche col rischio di qualche apertura di fascicolo d’inchiesta su tanti fatti del passato silenziati o fatto presto dimenticare (anche con l’aiuto dei media e di tanti sigle “autorevoli” ambientaliste, non nascondiamocelo). Certamente finiranno col dire che è dovuto ai cambiamenti climatici (ormai, tutti spiegano tutto con questo fenomeno: utile per sgravarsi di ogni responsabilità!). Due orsi in Abruzzo sono già in movimento, ma non già nel cuore del Parco, bensì nella sua zona periferica alla ricerca di quel cibo che probabilmente non gli è bastato per rifocillarsi in autunno e che non trovano più se non nelle stalle e nei pollai dei paesi. Un tempo sotto la neve potevano ancora sperare in mele ed altri frutti avanzati dall’autunno, oggi con la presenza dei cinghiali, tutto è stato spazzolato via. La fame dell’autunno che avrebbe dovuto riempire le pance degli orsi prima del ritorno nelle tante invernali non è mai cessata, perché presumibilmente mai soddisfatta come facevano un tempo. E allora ecco che al periodo del letargo preferiscono continue uscite dalle tane e incursioni negli unici luoghi dove hanno ancora il ricordo di trovare qualcosa da mettere sotto i denti: i paesi dell’uomo! Intanto le autorità sono quasi ogni giorno sui giornali e in televisione a sostenere che è tutto OK, che gli orsi sono “cresciuti” di numero (magari un po’ meno di pancia!), aggiungendo ai vivi i nuovi nati, ma guardandosi bene dallo stornare i morti, cosa che azzererebbe la presunta crescita! Ora tutti intenti a vedere chi far sedere sulle “cadreghe” che si sono liberate per scadenza dei termini ai vertici di un Ente Parco che è, di fatto, come tanti altri Enti, un poltronificio per funzionari in via di pensionamento, per non dire di politici falliti o in quiescenza.
Siamo concreti, semplici, fattivi… e basta Convegni! L’ORSO HA FAME, e sono anni che non trova più, o trova sempre meno, cibo nelle sue montagne e vallate, prive ormai di coltivazioni e di greggi. E anche quel cibo naturale che vi trovava un tempo, è sempre più saccheggiato dai troppi cervi e troppi cinghiali. Invece le autorità sono sempre lì a dire che i pericoli per l’orso sono la caccia (mai un fatto storicamente dimostrato durante la legittima attività venatoria!), gli investimenti con automobili (in realtà rari e comunque conseguenti ai suoi movimenti nelle zone urbanizzate per cercare cibo!) ed il Parco Nazionale troppo piccolo (come se i vincoli di Parco servissero a dargli da mangiare!). E, per favore, si creino delle zone di quiete da riservargli, e non già per soddisfare il turismo, ancorché ecologico!”.
STRADA PER CANNETO CHIUSA, DISAGI A NON FINIRE E TEMPI INCERTI PER LA BONIFICA DELLE FRANE
Lettera aperta di Renato Antonucci:
“Aldilà della gravità della situazione circa la impossibilità di raggiungere la Chiesa di Canneto sia da parte dei Religiosi che dei sempre più numerosi fedeli, non possiamo non sottolineare che il perdurare di tale difficoltà impedisce ai numerosi pastori di raggiungere quotidianamente la Valle di Canneto per accudire le bestie e soprattutto, già da questo periodo fornire loro il fieno necessario per la normale sopravvivenza. Senza dimenticare l’assistenza e il controllo dei danni che continuamente gli animali subiscono a seguito degli attacchi soprattutto notturni da parte dei lupi e orsi. Non si riesce a comprendere quanto tempo bisogna aspettare per ripristinare il normale accesso alla intera Valle di Canneto.
LA STORIA SI RIPETE
“Era il lontano 20/03/1994 quando in un Convegno, organizzato insieme ad altri Amici presso i locali Edera del grattacielo di Frosinone p.le de Matthaeis al quale parteciparono numerosi rappresentanti Politici: l’emerito Presidente della Corte Costituzionale Minisro Elia , l’Onorevole Diana, il Senatore Minnocci, l’Onorevole Schietroma ed altri oltre a centinaia di cittadini Cacciatori, ascoltammo l’accorato e sofferto intervento del Sindaco di Settefrati Domenico Vitti , il quale portò a conoscenza l’ennesimo dramma vissuto da tutti i cittadini del suo Pese, per lo stesso motivo “ caduta di un masso sulla sede stradale e l’impossibilità per lungo tempo di raggiungere la Valle di Canneto. Confermiamo sia a titolo personale che come Anuu che siamo vicini a tutti gli Amministratori e Cittadini dell’intera Valle di Comino per l’enorme gravità circa la chiusura della caccia in tutto il territorio dell’area Pre-Parco compreso quello delle AFV. Speriamo che il Consiglio di Stato accoglierà il ricorso presentato dai Sindaci degli 8 Comuni dell’Area Pre-Parco per evitare che gran parte dell’economia che sostiene l’intero territorio della Vallle e che si basa sulla Caccia e sulle Aziende Venatorie possa ricevere un colpo mortale. Speriamo che tale provvedimento non rappresenti l’ennesimo colpo al cuore delle comunità dei piccoli Comuni Montani e l’ennesima fregatura andando a compromettere quel po’ di economia di quelle persone che da eroi ancora abitano in quei Paesi dove non si vive ma si sopravvive e dove l’unico sostentamento è rappresentato dal turismo, dall’Agricoltura e dove la caccia è una voce non indifferente”.
L’ANUU LAZIO A SOSTEGNO DELLA DELIBERA PER L’ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE “LO SCHIOPPO” DI FROSINONE
L’ANUU Regione Lazio si schiera a sostegno della delibera depositata dal gruppo consiliare del PD del Comune di Frosinone con la quale chiede l’istituzione del Monumento Naturale “Lo Schioppo”. L’associazione dei migratoristi italiani ha nel proprio statuto la conservazione dell’ambiente naturale quale impegno prioritario e l’iniziativa della minoranza al consiglio comunale del capoluogo va in questa direzione. Creare un monumento naturale in un’area così affascinante quale quella dello Schioppo, consentirebbe alla città di dotarsi di un’area naturale, un vero e proprio polmone verde, fondamentale per la qualità della vita di tutti i frusinati oggi più che mai viste le difficoltà legate all’inquinamento. L’ANUU ha così deciso di affiancare i promotori dell’iniziativa lungo il percorso che, si spera, porterà a realizzare il sogno di molti: “Sono queste le iniziative che aiutano alla conservazione delle specie e dell’ambiente del quale – sottolinea l’associazione – noi ci onoriamo di avere come impegno prioritario”. Il presidente Paolo Crocetta ha dichiarato da subito la piena e totale disponibilità a collaborare assieme ai propri iscritti alla raccolta di tutto il materiale inquinante presente sull’intera area che interessa il territorio del costituendo Monumento Naturale. Si coglie altresì l’occasione per unirsi con convinzione alla richiesta già avanzata da circa un anno agli organi regionali dall’Amministrazione Comunale di San Vittore del Lazio per la istituzione del monumento naturale del Monte Sammucro.
SETTORE VENATORIO DELLA PROVINCIA DI FROSINONE: ECCO LE PROPOSTE DELL’ANUU LAZIO PER LA RIFORMA
Un appello a tutte le forze politiche di qualsiasi schieramento a tenere in debita considerazione il problema dei cacciatori nel Lazio. A rivolgerlo, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, è Renato Antonucci, membro dell’ATC FR1 in quota enti locali (Comune di Frosinone) e tesserato ANUU, che intende portare all’attenzione delle istituzioni le gravi difficoltà in cui versa il settore in provincia di Frosinone: “Mai come negli ultimi anni – spiega Antonucci – c’è stata e persiste tuttora, grande tensione e conflittualità tra gli ATC ed i cacciatori. Ciò ha portato all’assegnazione sbagliata, o ritardata e in alcuni casi omessa del tutto, delle aree di caccia al cinghiale ad alcune squadre. Non è possibile che gli ATC costringano i propri associati (che pagano quote annuali) a rivolgersi ad avvocati per vedersi riconosciuti i diritti essenziali. Chiedo alla politica di intervenire per riportare ordine all’interno del settore dando maggiore incisività agli ADA (Area Decentrata Agricoltura) provinciali e mettere fine all’attuale gestione caotica ed approssimativa. I cinghiali continuano a danneggiare i terreni mettendo in pericolo le persone ed aumentando sempre di più la presenza sul nostro territorio. Ad oggi il mondo della caccia non ha saputo né voluto combattere questo fenomeno che causa milioni di danni agli agricoltori”. La seconda proposta riguarda la riforma degli stessi ATC: “Sarebbe opportuno abolirli perché ormai obsoleti e ricreare dei Comitati Tecnici Faunistici Provinciali, con un rappresentate per ogni associazione riconosciuta, cui affidare la gestione del mondo venatorio. Sarebbe un atto democratico che riporterebbe serenità nel settore. La seconda opzione potrebbe essere quella di un solo ATC in luogo degli attuali due con la riduzione del numero dei componenti dell’Assemblea (da portare a 50) e del direttivo (da costituirsi con un rappresentate per ogni associazione riconosciuta presente sul territorio che dia prova di aver operato secondo il proprio statuto). L’obbligo della convocazione dell’Assemblea almeno due volte l’anno o quando ne faccia richiesta uno dei soci in presenza di una comprovata situazione di criticità. L’obbligo per gli ATC di avvalersi, come loro sedi, delle strutture gratuite degli ADA provinciali o delle Province, con notevole risparmio economico che potrebbe da una parte andare ad abbattere l’importo della tassa che i cacciatori devono pagare e dall’altro ridurre o eliminare quella per il controllo sanitario degli organi interni degli animali abbattuti da corrispondere ai veterinari. Con l’occasione vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine (in particolare al Commissariato di Sora e Cassino ed all’Ufficio Centrale della Questura) per l’impegno che hanno sempre dimostrato nella gestione delle pratiche per il primo rilascio o per il rinnovo delle licenze di caccia. Senza dimenticare, infine, tutti quei politici che, negli ultimi anni, hanno dimostrato di avere a cuore le esigenze del mondo venatorio.
L’ANUU LAZIO CHIEDE UN TAVOLO ISTITUZIONALE PER PROGRAMMARE L’ABBATTIMENTO SELETTIVO DEI CINGHIALI
“Il fenomeno dei danni da fauna selvatica aumenta, i cinghiali si moltiplicano e continuano così la loro opera di devastazione sull’intero territorio della provincia di Frosinone come nel resto del Lazio. Occorre un’azione sinergica da parte delle istituzioni per arginare l’avanzata degli ungulati”. E’ questo l’allarme lanciato dall’Anuu Lazio, Associazione Migratoristi Italiani per la conservazione dell’Ambiente, che si sta facendo carico delle rimostranze degli agricoltori costretti, giornalmente, a fare la conta dei danni subiti dallo scorrazzamento delle famiglie dei cinghiali. Imprenditori e singoli agricoltori che si sono abbandonati a loro stessi dalle istituzioni, alle prese con notevoli perdite economiche e molto spesso dell’intero raccolto frutto di sacrifici e lavoro intenso. Una situazione che l’Anuu denuncia da tempo avanzando diverse soluzioni: in primis la richiesta alla Regione Lazio di autorizzare gli ADA, di concerto con i guardiacaccia provinciali, ad organizzare delle battute di caccia per l’abbattimento controllato e selettivo degli ungulati, mettendo da parte quello nei confronti del capriolo in sovrannumero nel Nord Ciociaria che sta danneggiando i viticoltori ma non sono pericolosi per l’uomo. L’associazione chiede anche al Prefetto di organizzare di concerto con la Questura, battute di caccia in zone dove i cinghiali si sono affacciati come nella collina sottostante la stessa Prefettura, a ridosso di Via Aldo Moro, evitando il pericoloso contatto con le persone. Problemi che andrebbero affrontati partendo da una riforma del mondo venatorio che, secondo l’Anuu, deve partire dalla riduzione del numero dei rappresentanti dell’Assemblea dell’ATC, già attuata, e la rappresentanza di ogni associazione presente sul territorio. Non bastano dunque le singole ordinanze dei sindaci del territorio ciociaro ma occorrerebbe un piano concertato tra tutti gli enti. L’Associazione Migratoristi Italiani per la conservazione dell’Ambiente chiede la convocazione di un tavolo istituzionale per avviare una seria discussione e individuare le giuste soluzioni per arginare il fenomeno.
NOVITA’ PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO PER PORTO D’ARMI A FAVORE DEI CACCIATORI.
Novità importanti per i cacciatori e l’intero mondo venatorio provinciale e regionale riguardo l’ottenimento del porto d’armi. Ad annunciarlo è l’associazione di categoria ANUU che nei giorni scorsi si era fatta carico delle rimostranze dei cacciatori che da mesi ormai riscontravano gravi difficoltà e lentezze che non hanno permesso a molti di ottenere la certificazione medica in tempo per le varie stagioni venatorie. Il presidente dell’ANUU Lazio Paolo Crocetta ha esposto in una lunga lettera indirizzata lo scorso Luglio al Ministro dell’Interno Matteo Salvini le gravi difficoltà incontrate dalle Asl, dalle strutture militari e della Polizia di Stato che, per carenze organizzative, non erano più in grado di evadere le numerose domande provenienti dall’intero territorio laziale in tempi rapidi. Grazie anche all’impegno dell’associazione dei migratoristi, si è giunti finalmente alla decisione di affidare il compito di rilasciare il porto d’armi, sempre sulla base del certificato anamnestico del medico di famiglia, al settore medico-legale delle Aziende Sanitarie Locali e ad un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La certificazione medica va prodotta all’Ufficio di Polizia o Carabinieri presso il quale sono state denunciate le armi detenute e dovrà essere presentata ogni 5 anni. Si tratta dunque di una riforma molto attesa dal settore venatorio che renderà più facile la vita dei cacciatori superando le lungaggini burocratiche come auspicato dall’ANUU Lazio e dalle sedi della provincia di Frosinone. L’associazione venatoria si professa inoltre favorevole all’emendamento approvato dal Consiglio Regionale del Lazio che apre alla caccia nei parchi, seppur in forma selettiva, alle specie di animali invasive e dannose purché restino sotto il controllo degli uffici Ada regionali e Guadiacaccia provinciali.
RINNOVATE LE CARICHE SOCIALE DELL’ANUU LAZIO: PAOLO CROCETTA ELETTO PRESIDENTE
L’ANUU, l’Associazione dei Migratoristi Italiani, ente che lavora per garantire una gestione corretta e scientifica dell’attività venatoria, ha rinnovato le cariche provinciali e regionali. Confermato alla presidenza del movimento in provincia di Frosinone il Cavalier Franco Cerro che potrà così continuare nel suo lavoro quotidiano che lo ha contraddistinto nel precedente mandato atto alla crescita e allo sviluppo della caccia sul territorio ciociaro, raddoppiando l’impegno soprattutto dopo le ultime incomprensioni sorte nell’assegnazione delle zone di caccia al cinghiale. Quale delegato ai rapporti con le squadre della stessa caccia al cinghiale è stato designato il Mar. Erasmo Di Lorenzo, presidente della sezione ANUU Giglio di Veroli Fr1, persona di lunghissima esperienza nel settore. Sabato scorso, nella sede regionale di Sora, si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali dell’ANUU per il periodo 2018-2021. Al termine del dibattito scaturito dalla volontà di Francesco Cerro di lasciare la guida dell’ente, è stata messa ai voti la proposta che ha individuato nel Cav. Uff. Paolo Crocetta (già presidente provinciale di Roma) la persona giusta per ricoprire il ruolo di presidente regionale succedendo allo stesso Cerro. L’assemblea a cui hanno preso parte anche i massimi esponenti di Latina, Rieti, Frosinone e Viterbo, con voto unanime, ha accolto la mozione rinnovando dunque la propria guida.
DI SEGUITO IL NUOVO ORGANIGRAMMA DEL DIRETTIVO REGIONALE ANUU 2018 – 2021:
PRESIDENTE REGIONALE: PAOLO CROCETTA
PRESIDENTE ONORARIO: FRANCESCO CERRO
VICE PRESIDENTI: RUGGERO CARLETTI (RI) GIANFRANCO FABRONI (FR)
SEGRETARIO TESORERIERE: FABIANO MACALE (LT)
DELEGATO ALLA CINOFILIA: ANTONIO VESPA (RM), VICE: GIULIO BERNARDINI (VT)
DELEGATO TIRO A VOLO: EMLIO TROVO’ (RM). VICE: PASQUALE CARINGI (FR)